- Km e Tempo di percorrenza: 3 Km | 1,5h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 113
- Difficoltà: Media
- Punto di partenza: Parcheggi a Forcella Mostaccin (Maser)
- Descrizione breve: Sentiero breve che ci immerge letteralmente nella natura dei colli asolani, con la sua gran varietà di essenze arboree. Devieremo dal classico percorso Due Rocche per salire alla vetta del Col de Spin. Attenzione perchè l'orientamento in alcune parti non è semplice
- Passeggino/Carrozzina: No
Il percorso
In questo periodo di gran caldo, ci è venuto in mente di cercare un sentiero orientato a Nord e abbiamo optato per questo percorso sui Colli Asolani che ricalca in parte il tracciato delle Due Rocche. Un percorso perfetto per chi ama l'avventura, perchè in alcuni tratti la segnaletica è scarsa e il sentiero sembra sparire, per poi riapparire poco dopo. Come sempre, abbiamo cercato di fare una descrizione dettagliata del percorso inserendo molte foto. Ma se non amate un pò di avventura, meglio optare per altre passeggiate ;) Per sicurezza ho creato il tracciato gps che potete usare scaricando questo link.
Appena parcheggiata l'auto ci accoglie una bella brezza e la calura della pianura sembra sparita. Mangiamo le brioche appena comprate ed iniziamo il cammino. Il sentiero inizia a lato del cartello con la mappa, una volta superata la sbarra di ferro che inibisce l'ingresso alle auto. Mostaccin.
La strada è da subito in leggera discesa e anche qui fa proprio un bel fresco, e il verde delle chiome ristora l'animo. Le essenze presenti sono numerose: faggi, carpini, roveri, farnie. Arriviamo a delle panchine, dopo le quali inizia una salitella su fondo sconnesso. Raggiungiamo un bivio e prendiamo la strada per Cornuda (Sentiero n. 1).
Il percorso diventa più stretto, passiamo accanto a un piccolo stagno dove in autunno che oggi è disabitato, ma in autunno/primavera si possono ammirare rane e girini. Al bivio successivo andiamo a destra seguendo sempre le indicazioni per Cornuda. Ecco che la salita diventa un pò più impegnativa anche perchè il fondo è molto sconnesso. Ma la mia truppa è forte, e a volte prosegue anche con le mani ;) .
Superato il tratto diffile la salita diventa più leggera, ecco sulla destra alcuni pini. Le acque piovane per scendere a valle hanno scavato dei canali lungo il sentiero visto che era la via più breve.
Tra la fitta vegetazione ecco un raggio di luce, Sebastian lo nota subito e richiama l'attenzione di tutta la famiglia. Sembra strano, ma essendo il sentiero orientato a nord probabilmente la prima parte per un bambino è un pò tetra.
Arriviamo al Passaggio a Nord Ovest, un crocicchio di sentieri dove ci fermiamo un attimo. I bambini iniziano a giocare con un tronco cercando di fare gli scalatori, mentre si ode un picchio al lavoro. Da qui prendiamo il sentiero che sale lungo la collina a sinistra e che ci porterà in breve e a volte anche tra le erbacce in vetta al Col de Spin.
La vetta è molto coperta dalla vegetazione e non offre viste panoramiche o punti di sosta. Troviamo ancora dei pini ed iniziamo la discesa. Sebastian occhio di falco nota subito un anfratto sulla collina rinominandolo la tana del lupo, mentre Marco senza paura continua da solo la discesa che prosegue con un pò di curve. Il sentiero sembra sparire ma poi riappare, passiamo sotto a dei castagni.
Giunti alla fine della discesa (dopo un albero caduto), prendiamo il tracciato che va avanti in piano sulla sinistra. Facciamo un pò di fatica a trovare il percorso, ma poi riecco la strada ben battuta. Dobbiamo farci strada tra i rovi di more. E per agevolare il percorso taglio qualche ramo. Marco ha imparato a conoscere i rovi...e si tiene a debita distanza, se vede che non riesce a passare mi da la mano per essere preso in braccio.
Finalmente il sentiero si apre un pò di più, superiamo un'altra grotta e alla curva a gomito prendiamo la stradina che scende sulla sinistra. Il clima più caldo, riscalda le pigne cadute a terra, rilasciando il loro profumo nell'aria. Al bivio restiamo sulla destra e siamo in una fresca radura, a nord ecco un albero maestoso schiantato a terra.
Seguiamo il tracciato un pò a tentoni e siamo all'interno di una fresca valle, arriviamo ad un bivio e saliamo sulla sinistra. Ecco finalmente un nuovo segnale rosso che ci indica che abbiamo riagganciato un sentiero principale.
Saliamo seguendo i segnali sugli alberi, qui l'acqua ha scavato dei profondi solchi sul sentiero e devo proseguire a gambe larghe :p
Al successivo bivio proseguiamo verso destra e dopo essere passati sotto a degli alberi di cornioli, ove naturalmente Marco reclama la parte, ci ricongiungiamo al sentiero due rocche e da qui proseguendo verso una decina di minuti siamo alle panchine viste all'andata.
Facciamo un pò di merenda...anche se sarebbe ora di pranzo ed inizia il canto dei grilli e dopo aver giocato un pò facendo disegni sul terreno, ci incamminiamo verso l'auto. Sullo sfondo una bella vista sul Monte Grappa e sulla pedemontana. Riconosciamo l'inconfondibile Tempio di Possagno