- Km e Tempo di percorrenza: 5.1 km | 2.0 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 108
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggi dietro al Centro Formaggi di Cavaso del Tomba
- Descrizione breve: Una passeggiata che raggruppa in 5 km arte e natura. Cammineremo dapprima in una stradina di campagna per poi salire la collina di Castelcies tra il fitto del bosco. Giungeremo alla chiesetta di San Martino e torneremo attraverso vie di paese ammirando le sculture su legno e su sasso e gli affreschi di Castelcies, Bocca di Serra e Costalunga. Il percorso fa parte dell'itinerario Arte e Natura.
- Passeggino/Carrozzina: No
Il percorso
Parcheggiata l'auto dietro al Centro Formaggi di Cavaso del Tomba, scendiamo e ci accoglie un odore non proprio gradevole, probabilmente dovuto alla pulizia del caseificio. Andiamo verso la strada principale e proseguiamo verso sinistra (Via Lerina), passando accanto a un deposito di ferro vecchio.
Sebastian è molto curioso di sapere l'origine di tutti quei rottami e chiede molte delucidazioni in merito, Marco Albino cammina via dritto e Samuele se ne sta tranquillo nel passeggino. Ci siamo portati dietro il passeggino, consapevoli che per un pezzo me lo sarei dovuto caricare in spalla sia per non stancare troppo Samuele sul marsupio, sia perchè la seconda parte di questa passeggiata sarà su strade di paese e quindi il passeggino è molto più comodo.
Prima che Via Lerina diventi salita prendiamo la strada di campagna che corre sulla sinistra e che costeggia il torrente Ponticello.
La strada è piana, da una parte siepe ed erba alta che coprono la vista del torrente e dall'altra campi più o meno coltivati. Questa stradina dapprima è ombreggiata, poi la vegetazione si fa più rada ma c'è sempre qualche albero che ci fa un po' d'ombra ed è un vero toccasana visto il caldo. Ecco un trattore intento nel suo lavoro mentre dei colombi, approfittando del movimento delle zolle di terra, cercano dei semi nel campo. Mi volto per un attimo indietro e c'è una bella vista sul Monte Grappa.
Dopo un po' in questa stradina di campagna l'erba comincia ad essere un po' alta e Samuele da dentro il passeggino prova a prendere i fili d'erba con le sue manine. Ci sono le prime belle pozzanghere dove iniziamo a tirare qualche sasso. Tengo Marco per la mano perchè so già che vorrebbe tuffarsi dentro, mentre Evelina fa lo slalom con il passeggino.
Camminiamo per circa 1km e mezzo lungo questa viuzza, sulla sinistra vediamo un ponte di cemento e un guado, ci fermiamo anche qui un pochino per il solito lancio di sassi e pietre e poi torniamo sulla via di prima, facciamo la curva e prima di arrivare alla cava, ci addentriamo per il sentiero che sale in mezzo al bosco (a destra), sembra quasi un portale che conduce in un luogo magico.
Andiamo avanti un po' in salita e prima di sbucare fuori dalla vegetazione, svoltiamo per il sentiero sulla destra. La strada torna piana ma ahimè il fango qui è davvero molto. Evelina carica Samuele nel marsupio, mentre io mi carico il passeggino e proseguiamo.
La vegetazione è molto fitta, e nei tronchi di alcuni alberi vediamo geometrie veramente strane; chissà come mai ma penso ai primi versi della Divina Commedia "nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura", ma per fortuna noi la retta via (ossia il sentiero) non l'abbiamo smarrita.
Camminiamo per 300/400 metri e troviamo sulla sinistra la segnaletica per la Chiesa di San Martino, con delle scalette che salgono. Evelina non fa neanche in tempo a dire forza bimbi, che loro vorrebbero subito procedere con la scalata. Io procedo davanti a tutti poi Marco che letteralmente in certi punti si arrampica, Sebastian ed Evelina con Samuele.
Tra zaino e passeggino la salita per me si fa sentire ma per fortuna dura poco. Arrivati in cima Sebastian mi fa "Papà la possiamo rifare?" Io penso che lui vuole farsi queste scalette su e giu', mentre io quando avevo 12/13 anni e si andava alla Standa di Treviso (l'unico grosso supermercato dell'epoca) non vedevo l'ora di entrare per farmi 8000 giri sulle scale mobili.
Torniamo alla passeggiata, le scalette sbucano proprio presso la Chiesa di San Martino, qualche metro ancora verso destra e siamo davanti alla facciata di questo piccolo edificio religioso, circondato da un grande prato. Ci sistemiamo per fare un pic-nic, mentre io entro all'interno della Chiesa per vedere gli affreschi e scambiare quattro chiacchere con Floriano, il volontario che con la sua presenza tiene aperta questa opera e permette ai turisti di visitarla.
Panini e pappe per Samuele in abbondanza e le campane rintoccano le 12. Prima che la chiesetta chiuda Evelina entra anche lei a vederla coi bimbi, Floriano (con il quale abbiamo scambiato quattro chiacchere anche all'aperto) è diventato ormai uno "zio" e lasciamo qualche soldino per aiutare anche noi a preservare e rendere fruibile quest'opera.
E' tempo di rimettersi in viaggio, andiamo a caricare le borracce nella fontanella posta vicino ai wc di lamiera (di fronte alla chiesa alla fine del prato) e poi facciamo una piccola deviazione sulla destra per vedere le rovine del castello del quale resta parte della cinta muraria.
Torniamo poi sui nostri passi e stavolta prendiamo l'altro sentiero che scende a Castelcies, dapprima su strada sterrata e poi cementata, Evelina ha il suo bel daffare con il passeggino per non far svegliare Samuele.
Arriviamo alla fine della discesa e cosa vediamo? Una bellissima scultura su legno che ne anticipa molte altre lungo questa seconda parte di passeggiata.
Abbandoniamo la frescura offerta dal verde e andiamo a destra in Via Castelcies verso Bocca di Serra. D'ora in avanti percorreremo strade di paese e bisogna prestare attenzione perchè ogni tanto passa qualche auto.
Arriviamo all'incrocio di Bocca di Serra e andiamo a sinistra (Via Bocca di Serra) e poco dopo prendiamo la direzione verso Costalunga sulla destra. In questo tratto pitture murali si alternano alle sculture. Passiamo accanto a una civetta di legno e Samuele si sveglia con un bel pianto, probabilmente non capisce dov'è. Tempo di riconoscere le facce amiche e tutto si sistema.
Le strade di paese sono assolate e i rumori degli uccelli e dei grilli che trovavamo prima sono sostituiti da movimenti di forchette, piatti e chiacchere in famiglia. E' proprio una bella sensazione.
Giungiamo ad un bivio e teniamo la destra (Via dei Colli), qualche passo e sulla destra ecco una scultura di un'oste con un fiasco di vino e poco dopo una lunga parete dipinta dai bambini della scuola con draghi, dinosauri, api, pesci, alberi. Proprio bravi questi bimbi che nel loro piccolo hanno contribuito a donare "arte" a questo percorso "Arte e Natura".
Un cartello ci dà il benvenuto a Costalunga, troviamo dei tratti all'ombra un po' più estesi e si apre una bella vista sul Tempio canoviano di Possagno; ancora un po' di cammino e sulla parete di un fienile vediamo un affresco di una scena di vita campestre.
Siamo oramai alla piccola Chiesa di San Tommaso con le sue pietre a vista, apro la porta per vedere l'interno che si presenta molto semplice, ma anche la semplicità ha sempre il suo fascino.
Riempiamo nuovamente la borraccia nella fontana lì vicino e poi prendiamo la strada che scende verso la pianura (di fronte alla fontana) Via Costalunga. Marco comincia ad essere un po' stanco e lo prendo un po' in braccio.
Neanche 500 metri di cammino in discesa all'ombra e siamo in pianura su Via Lerina, giriamo a sinistra e dopo un po' ecco nuovamente il Centro Formaggi e la nostra auto.
Con il Centro Formaggi la davanti, mi è venuta voglia di assaggiare qualcosa di tipico di questa zona, guardando cosa c'è qui attorno vedo Ristorante al Ringrazimento.
Galleria Fotografica
Cosa vedere
Chiesa di San Martino a Castelciès di età romanica, conserva all'interno bellissimi affreschi del pittore Marco da Mel. (Per visitarla potete contattare Floriano 339/6229355)
Castello di Castelciès edificato nell'XI secolo: la sua storia è ancora avvolta nel mistero. Ad oggi permangono alcuni ruderi
Chiesa di San Tommaso a Costalunga.
Sculture su legno e pietra tra i paesi di Castelciès, Bocca di Serra e Costalunga facenti parte del circuito Arte e Natura
Punti di ristoro
Fontane nei pressi della Chiesa di San Martino a Castelciès e nei pressi della Chiesa di San Tommaso a Costalunga.
Curiosità
Nella Chiesa di San Martino a Castelcies fu trovato il cippo di Castelcies con iscrizioni retiche e latine che rappresenta il più antico documento scritto della provincia di Treviso (IV secolo a.C.)