- Km e Tempo di percorrenza: 4.2 Km | 2h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 121
- Difficoltà: Media
- Punto di partenza: Parcheggio di Villa Marini Rubelli a San Zenone in Via Rubelli 8
- Descrizione breve: Un sentiero immerso nella vegetazione che ci condurrà al belvedere e poi in vetta al Collalto. Tra una natura rigogliosa ricca di essenze arboree e fiori, godremo di magnifiche vedute che spaziano dalla pianura alla pedemontana. L'itinerario è marcato con una numerazione da 1 a 27
- Passeggino/Carrozzina: No
Il percorso
Pronti per la salita a Collalto? A San Zenone però! D'altronde Col Alto è un nome abbastanza comune in molte zone del trevigiano. Questo percorso fa parte dei sentieri natura di San Zenone degli Ezzellini ed è ben segnalato tramite dei cartelli indicanti sia il numero del sentiero (3) che la numerazione progressiva. Occhio però che a volte la vegetazione copre questi cartelli, e infatti noi non siamo riusciti a seguirli proprio per benino. Ma nessuna paura, il risultato è sempre una piacevole camminata.
Si parte e lasciata l'auto nel parcheggio di Villa Marini Rubelli ci incamminiamo verso destra lungo Via Rubelli. Dal lato opposto della strada si può intravedere il muro di cinta di un'altra villa, Villa Albrizzi Marini. Passiamo oltre un vecchio bar e poi sulla destra ecco il Castellaro con la Torre Ezzelina e la Chiesetta Rossa.
Andiamo avanti lungo la Via Rubelli fino ad incontrare sulla sinistra l'Agriturismo al Portego e prendiamo la strada che gli passa a lato (sempre Via Rubelli). Superiamo alcune case ed ecco sulla destra aprirsi una bella visuale sul Grappa.
Entriamo nel sentiero vero e proprio. La vegetazione ci protegge dalla calura della giornata e si ode una grande orchestra di cicale e uccellini. Proseguiamo in piano; il sentiero a tratti è un po' sconnesso e una leggera brezza si incunea tra gli alberi per portarci ancor più refrigerio. Ecco aprirsi un varco e nuovamente vediamo il colle Castellaro.
Sebastian nota delle ortiche tra la vegetazione e memore del prurito scappa. Giungiamo ad una biforcazione e ci dirigiamo a sinistra (seguendo la segnaletica un po' nascosta tra la vegetazione).
Ecco dei fiori di iperico a bordo strada e siamo ad un nuovo bivio, e qui commettiamo un grande (per così dire...errore). C'è un cartello di vietato l'accesso, ma ai cavalli (ma "ai cavalli" è coperto dalla vegetazione) sicché noi pensando sia una proprietà privata andiamo a sinistra (il sentiero reale numerato prosegue invece a destra) lungo una stradina bianca a fianco di un vigneto, il fresco che arriva qui è spettacolare e ogni tanto ecco sentire anche il rumore delle acque.
Arrivati alla strada asfaltata andiamo a sinistra e, superate tutte le case, prendiamo il sentiero sterrato di fronte a noi facendo ben attenzione di stare sulla parte bassa che rasenta una recinzione. Superiamo un ponticello di legno e alla biforcazione andiamo a sinistra e poi subito a destra e vedendo il cartello di indicazione sentiero n. 11, ci rendiamo conto che siamo riusciti a connetterci con il sentiero principale. La flora di questo percorso è estremamente varia e va dal castagno al ciliegio selvatico, al nocciolo e al viburno.
La salita è dolce e giungiamo nei pressi del capitello di Sant'Antonio, proseguiamo verso destra. I bimbi reclamano le pillole della forza: i taralli. 5 minuti di pausa e continuiamo la dolce salita verso la sommità del colle. A sinistra in una piccola radura ecco delle casette delle api.
Siamo ad un nuovo bivio e andiamo a destra, continuando la nostra salita. Raggiungiamo delle scalette con ai lati delle grotte della Prima Guerra Mondiale. Saliamo e raggiunta una curva decidiamo di esplorare il Bellavista seguendo l'indicazione del cartello.
In breve eccoci di fronte ad un bel panorama con la pianura veneta, San Zenone e il Colle Castellaro. Ma mentre mamma e papà "contemplano" il paesaggio, i bimbi vedendo panche e una tavola hanno in mente il pic-nic. Nonostante siano le 11.30 decidiamo di pranzare qui e riposarci un pp'.
Torniamo sui nostri passi e continuiamo la salita fino alla vetta del Collalto: anche qui ci sono panche e un tavolo. Sebastian reclama, dopo appena 10 minuti, un altro panino al formaggio. Marco Albino oggi è una potenza, si è fatto tutta la salita da solo.
Seguiamo le indicazioni del cartello 16, prendendo la stradina a destra della tavola. La discesa è agevole, superiamo delle scalette e passiamo accanto ad un altro bunker della Prima Guerra Mondiale.
Il sentiero si fa piano, passiamo sotto ad un grande castagno (segnale numero 18) e su un albero c'è un'edicola della Madonna. La vegetazione si fa meno fitta e si apre sulla Pedemontana. Arriviamo ad un crocicchio di sentieri e decidiamo un'altra piccola deviazione verso il laghetto Col Alto che guadagniamo in poco tempo.
Facciamo riposare i bambini; Marco comincia a dare segnali di cedimento e decido di caricarlo sullo zaino. Torniamo al crocicchio e proseguiamo seguendo l'indicazione del cartello numero 21. La strada sembra in salita ma si fa subito piana. Degli imponenti alberi ci circondano.
Sbuchiamo nei pressi di un prato appena falciato e poi nuovamente ci addentriamo tra la vegetazione (segnale numero 23), attraversiamo un rigagnolo d'acqua che da prodi Indiana Jones abbiamo trasformato in un fiume impetuoso da oltrepassare creando un ponte con dei piccoli rami.
In poco tempo lasciamo il fitto della vegetazione e seguiamo il sentiero, sempre ben segnalato e marcato (segnale numero 25). Siamo accanto ad un vigneto e all'incrocio andiamo a destra. Di fronte a noi nuovamente in vista il Colle Castellaro che è stato in questa passeggiata un po' il nostro punto di riferimento.
Proseguiamo lungo la stradina bianca e arrivati ad una curva andiamo a sinistra e seguiamo a ritroso il breve tratto che ci manca per raggiungere la strada asfaltata e di lì la nostra auto.