- Km e Tempo di percorrenza: 5.2 km | 3 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 303mt
- Difficoltà: Media
- Punto di partenza: Parcheggio di fronte la cabina dell'Enel all'inizio di Stramare
- Descrizione breve: Sentiero di montagna che unisce due dei borghi più caratteristici della montagna trevigiana: Stramare con le sue case in pietra e Milies ubicato in posizione soleggiata alla fine della conca omonima. Per il rientro seguiremo in parte il giro del Prà Fenil con i suoi belvedere.
- Passeggino/Carrozzina: No
Il percorso
Approfittando di una breve pausa fresca in questa pazza e calda estate 2022 ci apprestiamo a fare un nuovo percorso dopo quasi 2 mesi di stop. Direzione Stramare verso Milies dove mi sembra abbia piovuto negli ultimi giorni.
Parcheggiamo l'auto nel piccolo spazio prospicente la cabina dell'Enel posta all'entrata di Stramare e iniziamo il nostro cammino. Ci dirigiamo dall'altro lato della strada e prendiamo il sentiero posto a lato della Fontana (tra il ponte e le case) che sale sù per il bosco.
Passiamo accanto a un muretto in pietra accompagnati dal rumore dell'acqua che scorre in uno stretto rigagnolo. Superiamo un ponte di legno e andiamo a destra. Fa un bel freschetto qui e Marco non vuole togliersi la felpa. Il cammino continua in salita, passiamo accanto ad una piccolo anfratto all'interno di una roccia dove c'è una statua della Madonna.
La salita si fa impegnativa ma per fortuna siamo freschi dalla partenza e dura veramente poco. Arrivati alla fine di questa ascesa, andiamo a destra e proseguiamo. La salita si fa via via sempre più leggera. Sebastian scorge una torre di pietra costruita con i sassi e si cimenta anche lui nell'opera; una volta finita Marco Albino vorrebbe subito distruggerla ma... non si distruggono le opere dei bambini.
La salita è piacevole, Samuele ha voluto subito essere messo sullo zaino. A bordo sentiero Evelina scorge delle violette e delle bacche rosse di cornole. Camminiamo immersi nel bosco seguendo la pista battuta senza intoppi. Non si odono cinguettii ma ogni tanto qualche lucertola si muove tra le foglie facendo saltare Marco Albino.
Raggiungiamo una piccola radura con dei cartelli delle ippovie, proseguiamo diritti.
Immersi tra il verde della vegetazione andiamo sempre avanti, giunti ad una curva proseguiamo diritti e in breve arriviamo ad una parete della montagna fatta tutta di sassolini, selci e sassi ed i bimbi provano l'arrampicata.
Samuele ogni tanto vuole scendere e poi vuole subito essere rimesso nello zaino o in braccio. Proseguendo il cammino ci troviamo in quello che a volte mi pare il letto di un torrente in secca ma il relax di questo ambiente non è descrivibile a parole, faggi, querce, castagni e farnie danno un'idea di pace e serenità. Sebastian fa strada saltando di sasso in sasso e Marco Albino è alla ricerca dei raggi del sole. Ripete spesso la frase: papà dove é il sole?
Arriviamo ad un crocicchio di sentieri con le indicazioni delle ippovie, ogni tanto possiamo sentire delle voci provenire dal paese. Andiamo a sinistra, saliamo un po' e sbuchiamo nei pressi di un piccolo fienile.
Qualche passo e siamo al cospetto di un bel prato, percorriamo il prato seguendo la pista battuta per andare ad agganciare la stradina bianca. Marco Albino è contento perchè finalmente vede il sole ma di togliersi la felpa non vuole proprio saperne. Passiamo accanto ad un grande albero con le sue bacche arancioni ed in men che non si dica siamo al parco giochi dell'Osteria Romolet.
Samuele vuole scendere per giocare insieme ai fratelli ed agli altri bambini. Io guardo Evelina e gli dico: "andiamo a prenderci un tagliere di affettati e formaggi e due birre?" Lei annuisce.
Il bello di quest'area è che i bambini giocano e tu hai alcuni tavoli dove poterti sedere con i pargoli a vista d'occhio. Il tagliere arriva e a parte Samuele che appena lo vede fa "gnam gnam", Marco Albino e Sebastian se ne disinteressano.
Ci rifocilliamo per bene e dopo una buona mezz'ora continuiamo la nostra passeggiata proseguendo verso il centro abitato di Milies lungo Via dei Narcisi, passiamo accanto a delle sculture di sasso e dopo circa 200 metri giriamo a destra seguendo le indicazioni verso la Chiesetta della Madonna Ausiliatrice.
La raggiungiamo in brevissimo tempo e dopo essere entrati ed aver acceso due ceri, proseguiamo il giro seguendo la strada bianca, e ammirando i prati. D'altronde siamo sul Giro del Prà Fenil.
Attorno a noi qualche capra sta pascolando, altre stanno dormendo e altre vengono a vedere se gli diamo qualcosa. Giungiamo nei pressi di una casera abbandonata da cui si può godere di un bellissimo panorama verso Segusino.
Seguiamo il perimetro della recinzione e scendiamo per il bosco ma prima di entrarci Samuele dallo zaino fa "La...La...La", subito non riusciamo a capire e pensiamo abbia ancora fame ma invece ci sta ad indicare dei cerbiatti al di là di una recinzione.
Andiamo avanti in discesa seguendo la strada bianca (Via delle Marmotte) fino alla strada asfaltata (Via XXIV Maggio). Giriamo a destra e facciamo questo tratto di circa 800 metri in strada tenendo i bimbi per mano. Dopo 2 grandi curve sulla destra vediamo un cartello di "Vietato l'accesso ai mezzi motorizzati" e scendiamo lungo quel sentiero. In breve siamo alla radura vista all'andata (con i cartelli delle ippovie) e andando a sinistra seguiamo a ritroso il sentiero dell'andata.
La strada sassosa è sempre dritta, prestate attenzione a prendere il sentiero a sinistra che scende a Stramare (io stavo andando via dritto) dopo aver visto i tetti delle case del paese. In discesa questa parte di percorso è abbastanza ostica per i bimbi e gli diciamo di scendere di culo.