- Km e Tempo di percorrenza: 6,5 km | 3.0 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 350mt
- Difficoltà: Media
- Punto di partenza: Parcheggio presso il Tempio Internazionale del Donatore in Via San Francesco a Valdobbiadene (Pianezze)
- Descrizione breve: Sentiero dell'Acquedotto e delle Prese del Monte Cesen: da Pianezze seguiamo il sentiero naturalistico (ben segnalato) tra strade storiche, boschi, sentieri di montagna e prati fiori. Magnifici panorami sulla pianura trevigiana e sul Massiccio del Grappa
- Passeggino/Carrozzina: No
Il percorso
Approfittando della bella giornata di sole dopo giorni e giorni di freddo e pioggia e approfittando soprattutto del fatto che i bimbi torneranno a casa alle 16.30 con Evelina decidiamo di avventurarci in un sentiero di montagna che sarebbe stato un po' difficoltoso per tutta la truppa insieme. Direzione Pianezze poco sotto la vetta del Monte Cesen per intraprendere il Sentiero Naturalistico dell'Acquedotto e delle Prese.
Parcheggiamo l'auto nell'ampio parcheggio di fronte al Tempio Internazionale del Donatore e facciamo un po' di colazione presso il Bar Ristorante Stella Alpina li vicino. Rifocillati per benino...Evelina si sente un po' in colpa perché i bimbi non sono con noi a mangiare la brioche (cuore di mamma).
E' tempo di metterci in marcia e scendendo un po' lungo la strada asfaltata andiamo ad incontrare sulla destra la Strada Sottopineta che prendiamo, notiamo anche il cartello che ci indica l'inizio del sentiero naturalistico che faremo quest'oggi. Era da molto tempo che non uscivamo in montagna e ci godiamo la leggera brezza che passa accarezzandoci il viso.
Arriviamo ad un bel "viale" con degli alti pini ai lati; arrivati ad un bivio saliamo sulla destra seguendo le indicazioni. Attorno a noi: case vacanze, alberi, fiori e la sensazione di essere nel posto giusto al momento giusto. Il sole scalda un po', ma per fortuna questa prima parte di camminata è all'ombra.
Raggiungiamo una strada cementata e poi scendiamo sulla sinistra, una civetta di legno ci osserva con i suoi grandi occhi mentre poco più avanti nel tronco di un albero, a lato di una baita in pietra, è stata dipinta una cascata.
Usciamo dal bosco, di fronte a noi il Massiccio del Grappa; seguendo le indicazioni scendiamo lungo un prato ed una traccia poco battuta. Arriviamo ad un altro bel vialetta con degli scalini di pietra ed un pannello illustrativo "Le strade delle Musse". Questa parte di sentiero si rivela a dir poco stupenda, degli alberi maestosi slanciati verso il cielo e artistiche radici che affondando nel terreno sembrano quali volerli trattenere sulla terra.
Usciamo da questo viale e al bivio scendiamo sulla sinistra (su un ramo è presente la classica indicazione rosso e bianco), poi riecco nuovamente le indicazioni del Sentiero Naturalistico e saliamo sulla destra in mezzo a prati ricchi di Asfodelo Montao (è un fiore tipico di questo luogo). A sinistra si aprono i panorami verso la pianura trevigiana, i colli asolani e il Montello mentre sulla destra sopra le vette degli alberi possiamo intravedere in alto Malga Barbaria.
Giungiamo nei pressi di un nuovo pannello illustrativo (La Montagna che cambia) e poi nuovamente nella boscaglia. Ogni tanto ci sono dei piccoli cartelli che ci indicano le varietà di alberi presenti.
Superiamo una staccionata e seguiamo sempre le indicazioni andando a sinistra. Un'ape è intenta ad attingere del polline da un fiore. La boscaglia finisce e agganciamo una strada asfaltata. Saliamo verso destra (indicazione segnale C9) e poco più in là c'è una panchina all'ombra, ci sediamo per una breve sosta.
Continuiamo la salita, zizagando un po' tra viottoli a bordo strada e via asfaltata. Arriviamo ad un punto pianeggiate, sulla destra la vista del cucuzzolo di Malga Barbaria e poco più avanti deviamo decisamente sulla sinistra imboccando la strada che sale, con un bello strappo, tra i prati. Tutto intorno a noi è stupendo, dai prati, ai bosci ai panorami, è tempo di sederci un po' per ammirare il creato.
Qualche passo e siamo nuovamente all'ombra del bosco, la salita si fa sentire, anche se Evelina sgambetta come un cerbiatto. I segnali di sentiero sembrano sparire ma guadandoci intorno vediamo la classica segnaletica biancorossa sui sassi.
Incrociamo nuovamente la strada asfaltata e attraversandola, imbocchiamo il sentiero naturalistico, oltrepassiamo una staccionata e qualche passo più avanti c'è una panchina in posizione panoramica ma ainoi al sole. Lì vicino il cartello illustrativo n. 7 dell'Avifauna del Monte Cesen ci rassicura che siamo sulla pista giusta.
Da qui camminiamo in discesa dapprima tra i prati e poi nuovamente tra gli alberi, attraversando dove serve la via asfaltata. Giungiamo nei pressi di una casera con un grande faggio. Al bivio successivo scendiamo sulla destra in breve tempo siamo nei pressi di una vasca con dell'acqua e dei pesciolini. Se ci fosse qui Sebastian getterebbe la canna da pesca.
Arriviamo ad una strada cementata con una casa bianca di fronte a noi e giriamo a sinistra. Seguiamo questa via (Strada Borri) fino a raggiungere la via principale (Strada Mariech) e da lì a destra fino Tempio Internazione del Donatore.