- Km e Tempo di percorrenza: 6,1 km | 2.0 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 24mt
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggi di fronte al campo sportivo in Via Borgo Cattanei a Cavriè
- Descrizione breve: Piacevole camminata nel piccolo borgo di Cavriè, in piena campagna, su strade di paese poco trafficate. Tra campi coltivati, boschetti e fontane raggiungeremo la chiesa campestre di San Menna. Rientro per Via San Menna saltando i fosi per longo, o quasi
- Passeggino/Carrozzina: Sì
Il percorso
Pronti per il primo percorso del 2022? Qui dobbiamo ringraziare Monia, Luca e i loro bimbi che ci hanno inviato uno bellissimo spunto per fare due passi. Andremo a Cavriè, un piccolo paese in comune di San Biagio di Callalta che saprà regalarci molti spunti, panorami con un'atsmofera particolarmente rilassante. In marcia!
Lasciamo l'auto di fronte al campo sportivo in Via Borgo Cattanei e ci dirigiamo verso la chiesa del paese con il suo campanile che sembra voler toccare il cielo, superiamo anche il monumento ai caduti e dopo aver attraversato la strada, andiamo a sinistra in Via Valdrigo.
Il marciapiede è bello largo e i bimbi si divertono a giocare agli equilibristi lungo il cordolo; superiamo il capitello della Madonna e Samuele ha già preso sonno. Buona notte.
Il marciapiede finisce ma la strada è poco trafficata, sulla sinistra ecco dell'acqua scorrere lungo un canale, poi una fontana e lungo una recinzione Sebastian vede delle strane bacche che Evelina spiega di essere di rosa canina.
Marco Albino ci chiama "mamma, papà, acqua", subito pensiamo sia assetato ma invece ha visto un'altra fontana nel giardino di una casa. Probabilmente questa è una zona di risorgive, poiché ci sono veramente tante fontane con la vasca.
Raggiungiamo la piccola Via Fornasata e andiamo a sinistra, e poco dopo cosa vediamo sulla sinistra? il canale con l'acqua ghiacciata. E qui si vede la differenza tra mamma e papà. Mentre Evelina spiega perchè l'acqua qui è ghiacciata e prima no, io sono li che penso se si possa scivolare sul canale. Ma non sapendo lo spessore del ghiaccio opto per far scivolare qualche sasso lungo la superficie.
In un campo alla nostra sinistra uno strano uccello dal lungo becco nero, probabilmente un Ibis che si aggira per i campi in cerca di un po' di cibo. Sebastian chiede subito che uccello è, se a scuola fanno la DAD (didattica a distanza), con tutte le domande e spiegazioni date finora, qui si fa la DAC (didattica a campi).
I campi spogli dei dintorni possono trasmettere tristezza a qualcuno; la natura in questa stagione si riposa ma la vista può spaziare lontano e lontano creando viste uniche. Superiamo un orto e delle arnie e al bivio continuiamo a sinistra e poi subito a destra in Via Giacomini.
Qualche passo e svoltiamo ancora in Via Francescata abbandonando l'asfalto per lo sterrato. Proseguiamo seguendo la stradina principale. Alla nostra sinistra un'altra casa colonica con sassi e mattoni a vista. Guardando lontano a destra, vediamo il campanile della Chiesa di San Menna.
Marco ha fame e gli diamo un panino lungo il cammino mentre Sebastian decide di aspettare di arrivare alla meta. Raggiungiamo un bivio con le chiuse del canale e andiamo a sinistra.
Il mio sguardo cade sulle ruote del passeggino che oramai sono un tutt'uno con il fango sebbene sia da parecchio che non piove. Comunque nonostante un po' di sobbalzi, Samuele continua nel suo sonno. Raggiungiamo nuovamente l'asfalto e andiamo dritti in Via San Menna.
Dopo neanche 300 metri, superata una casa c'è una stradina sulla destra e li ecco la Chiesa di San Menna ad aspettarci co un bel spazio verde dove fermarsi a fare merenda. Passeggino al sole con Samuele che ancora dorme(!), io ed Evelina seduti sulle radici degli alberi mentre i bimbi si fanno un lettino di foglie secche e mangiano il loro pranzo.
Tra una cosa e l'altra Marco si mangia 5 panini, record mondiale. Poi, forse per smaltirli, si mette a fare le mezze capriole lasciando le gambe per aria. Io vado a svegliare Samuele prima che Marco Albino decida di mangiare anche il suo panino.
Ormai dobbiamo tornare, salutiamo la chiesa e seguiamo solo inizialmente il percorso dell'andata e al primo incrocio giriamo a destra in Via San Menna.
Anche questa via è piccolina e poco trafficata; abbiamo caricato Samuele sullo zaino e lui inizia a salutare tutti. Sebastian e Marco Albino vedono i fossi (ovviamente senz'acqua) e iniziano a saltare di qua e di là per vedere chi va più lontano e allenandosi per "saltar i fossi par longo" quando saranno grandi.
Finisce anche Via San Menna, con il muro di cinta di Villa Cattanei, giriamo quindi a sinistra e dopo qualche altro passo siamo all'auto.