- Km e Tempo di percorrenza: 4.5 Km | 1,5h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 61
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggi in via Monterumici a Treviso
- Descrizione breve: Una passeggiata curiosa tra storia, arte e cultura, per scovare le tracce della presenza monastica all'interno della città di Treviso che come vedremo non riguarda solo gli edifici religiosi ;)
- Passeggino/Carrozzina: Sì
Il percorso
Approfittando della pioggia di venerdì, che ha rinfrescato un bel pò in questi giorni di gran caldo, ho deciso di fare questo curioso itinerario che da un pò mi frullava per la testa. Parcheggiata l'auto in Via Monterumici (potete trovare posto anche all'interno del Parcheggio del Teatro Eden, ma attenti agli orari), ci dirigiamo verso Viale Montegrappa (dove c'è la concessionaria Sotreva) e andiamo a destra camminando a bordo strada sotto gli alberi.
Alla nostra destra ecco alcuni esempi di ville venete, alcune molto ben conservate. Ci colpisce un giardino con statute e giochi d'acqua veramente ben tenuto. Arrivati a fine viale andiamo a destra, c'è un pò di viavai di auto ma è normale, siamo nell'anello stradale che corre esternamente al centro città.
In breve siamo alla Chiesa di San Giovanni della Croce dei Padri Carmelitani Scalzi, riconoscibile per la statua esterna della Madonna.
Dopo la visita proseguiamo verso destra fino a raggiungere Porta Calvi (Viale Cesare Battisti), dall'altra parte della strada ecco il Sile con il suo dolce scorrere. Entrati in città sulla sinistra possiamo notare la casa dove un tempo si pagava il dazio per far entrare le merci all'interno del capoluogo della marca, mentre sulla destra una casa molto singolare sembra essere uscita da un libro di favole. Andiamo a destra in Via San Nicolò.
Possiamo già intravedere il campanile del Tempio di San Nicolò, superiamo il Seminario, la scuola di musica ed eccoci al cospetto di questa imponente chiesa edificata dai Dominicani all'inizio del XIV secolo grazie ai 70.000 fiorini lasciati dal Papa trevigiano Benedetto XI. L'interno è veramente maestoso e ci sorprende non solo per le dimensioni ma anche per gli affreschi e i quadri che troviamo alle pareti e sulle colonne. Non siamo riusciti ad accedere alla sala del capitolo per vedere il dipinto del primo uomo con gli occhiali. Ma se avete occasione, fateci un salto.
Usciamo e proseguiamo a destra sempre lungo Via San Nicolò. Ecco lungo i cornicioni delle case alcuni affreschi. Il sole comincia a scaldare un pò ma per fortuna Treviso è piena di portici e camminiamo al loro interno. Oltrepassiamo Piazza Vittoria con il suo singolare palazzo delle poste ed arriviamo al Corso del Popolo, una delle arterie principali della città.
Corso del popolo è pieno di negozi, bar, osterie e c'è una grande viavai. Ci dirigiamo a sinistra e dopo Piazza Borsa (con la statua del tenore Mario Del Monaco.), giungiamo ad un bivio (con il negozio Tim che fa da angolo)...ed ecco all'orizzonte sventolare la bandiera della città di Treviso sulla torre civica.
Teniamo la destra (Via Martiri della Libertà). Pochi passi e siamo alla Loggia dei Cavalieri, simbolo del potere politico assunto dai nobili nel periodo del libero comune. Sempre dritti senza mai deviare e giungiamo a Piazza San Leonardo con la sua fontana di acqua zampillante.
Subito dopo la fontana giriamo a sinistra per Vicolo Spineda che percorriamo in toto passando accanto alla Casa dei Brittoni con i suoi affreschi esterni. Finito il vicolo siamo a Casa dei Carraresi, importante sede museale.
Andiamo avanti lungo via Palestro con il suo pullulare di negozi (frutta e verdura, macelleria, e bar) e in corrispondenza di un bivio, prendiamo Via Teatro Dolfin sulla destra. Superiamo le poste e siamo in riva al Cagnan, un pò di verde ci voleva.
Sostiamo un attimo sulla panchina a bordo fiume, di fronte a noi il Ponte San Francesco e il canale Cagnan.
Già vediamo la Chiesa di San Francesco (dei Francescani), entriamo per la nostra visita tra affreschi murari (non bene conservati come quelli di San Nicolò), statue lignee e... la tomba di Pietro Alighieri, il figlio di Dante.
Carmelitani scalzi, Dominicani, Francescani...manca ora ancora qualcuno? Ebbene si ma proseguiamo il nostro cammino su Via Sant'Antonio da Padova verso le mura.
Raggiunta Via Burchiellati andiamo a sinistra e siamo sopra il Ponte Frà Giocondo (un altro dominicano) da dove il Botteniga entra e si dirama nei vari canali (Cagnan, Buranelli e Roggia), superiamo il ponte, continuiamo in Via Frà Giocondo e appena possibile saliamo sulle mura.
Qui fa proprio un bel fresco grazie alla brezza che "frequenta" assiduamente questo luogo. E' la camminata dei trevigiani ed infatti notiamo famiglie, innamorati seduti nelle panchine, gente con il cane, amici che si raccontano le loro avventure.
Camminiamo lungo le mura che guarda un pò sono state progettate da Frà Giocondo (si lo stesso del Ponte)...questo fatto mi ha fatto sempre sorridere. Pensateci bene, delle mure difensive progettate da un frate che per di più si chiamava Giocondo :-P
Percorriamo tutte il viale alberato delle mura, e superata Porta Caccianiga guardando i giardinetti ai piedi delle mura vediamo un cartello...Giardini Padre Marco d'Aviano, ecco il nostro ultimo frate. A completare la nostra lista ci ha pensato un cappuccino.
Padre Marco d'Aviano (Beato della Chiesa Cattolica) influenzò molto la politica europea della seconda metà del 600 e a lui si deve il merito di essere riuscito a scongiurare la caduta di Vienna ad opera degli ottomani (1683).
Continuiamo lungo le mura e oltrepassiamo il piccolo parco giochi per arrivare poi a Porta Santi Quaranta. Questa porta fu edificata nel 1516 dall'allora podestà Andrea Vendramin che battezzò la "sua" costruzione Porta Vendramina, ponendovi anche una lapide commemorativa in corrispondenza dell'entrata pedonale destra. Ciò non piacque al Consiglio dei Dieci (nella Repubblica di Venezia era vietata ogni forma di autocelebrazione) che intitolò la porta ai quaranta martiri di Sebaste e fece scalpellare via la lapide. La scalpellatura è ancora visibile a lato della porta pedonale destra (lato fuori città).
Il nostro peregrinare alla ricerca delle tracce dei frati a Treviso è ormai terminato, attraversiamo questa porta di accesso alla città e attraversata la strada siamo su Viale Montegrappa, poi su Via Monterumici (Concessionaria Sotreva) e di qui all'auto.