- Km e Tempo di percorrenza: 6,2 km | 2,5 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 377
- Difficoltà: Media
- Punto di partenza: Parcheggio in Via Barbaro a Maser
- Descrizione breve: Escursione sui Colli Asolani, che partendo dal parcheggio di Villa Barbaro e salendo il crinale del Collalto raggiungerà la sua vetta passando per la Madonna del Roron. Per il ritorno invece devieremo prendendo il sentiero 61A per la Costa del Sol
- Passeggino/Carrozzina: No
Il percorso
Arrivando a Maser, sul crinale sopra Villa Barbaro si nota subito una croce bianca in mezzo al verde del colle e oggi facciamo salita per raggiungere questa croce e la vetta del Collalto (499mt slm) per poi ritornare per la Costa del Sol. No, non andremo in Spagna, ma lungo un versante dei Colli Asolani particolarmente panoramico e baciato dal sole. Meglio avere scarponi e una buona scorta d'acqua.
Partiamo dal parcheggio di Villa Barbaro e guardando verso nord, notiamo tra una finestra tra la vegetazione e li inizia il nostro sentiero. Oggi testiamo la resistenza di Sebastian in salita.
La traccia è ben battuta, i boschi dell'asolano ci riparano dai raggi del sole, e dopo un curvone a sinistra raggiungiamo il sentiero principale che da Villa Barbaro conduce direttamente a Forcella Mostaccin.
Proseguiamo verso destra, la salita continua ma per il momento non è impegnativa. Passiamo accanto ad una casa rossa.
Il fondo diventa più sconnesso e per la gioia di Sebastian raggiungiamo un crocicchio con delle panchine, ove facciamo una breve sosta.
Andiamo avanti a destra in direzione collalto e poi subito a sinistra prendendo il viottolo n. 61. In alcuni tratti la pendenza si fa sentire ma proseguendo con la dovuta calma e senza strafare tutto è possibile.
In men che non si dica siamo al cospetto della Madonna del Roron (che fino ad ora ho chiamato Roron della Madonna) con la sua imponente croce e il capitello devozionale, Evelina si siede sul tronco accanto al capitello facendosi accarezzare dalla leggera brezza che passa tra i rami.
Sebastian è più esplorativo e gironzola per i dintorni. Una cosa che mi ha colpito arrivando qui è che attorno alla croce si nota un cambio di vegetazione che qui è composta prevalentemente da pini. Il panorama non è molto ampio perché coperto dalla vegetazione ma in alcuni tratti la vista spazia sulla pianura trevigiana coperta dalla foschia.
Riprendiamo la salita e dopo un tratto quasi piano riprende la pendenza fino all'arrivo in vetta al Collalto.
Sebastian reclama il pranzo e gli faccio scegliere il luogo dove gustarsi il suo panino. Inizia nuovamente a gironzolare e sotto la cima del Collalto nota una grotta un tempo adibita a rifugio militare (1a Guerra Mondiale). Mangiamo il panino qui, appena fuori dall'antro.
E' tempo di tornare e seguiamo inizialmente a ritroso il percorso dell'andata, facendo molta attenzione a non scivolare in discesa. Superiamo la Madonna del Roron e raggiunto il punto in cui abbiamo deviato per il sentiero 61, giriamo a sinistra proseguendo in piano lungo il sentiero 61A.
Sebastian vorrebbe stare davanti a tutti ma non conoscendo bene la via, gli dico di stare indietro. A destra c'è un canalone scavato dalle acque.
Giungiamo a delle panchine e prendiamo il sentiero a sinistra (accanto alle panchine). Continuiamo fino ad un incrocio a T e seguiamo le indicazioni della freccia bianca. Superiamo quello che sembra essere un ponte sul canalone e si ricomincia a salire. L'erba a tratti prende il sopravvento sul sentiero ma la traccia è comunque sempre ben visibile.
Ma papà mi avevi detto che al ritorno era tutta discesa??? Spiego a Sebastian che stiamo passando ad un altro versante della collina e quindi chi ha mappato il sentiero ha sfruttato la conformazione del suolo per realizzare una via da seguire.
Superiamo un rudere nel bosco. Poco dopo incrociamo un altro sentiero e proseguiamo a destra, inizialmente tra l'erba. In questo tratto l'erba si fa via via più fitta a causa delle piogge dei giorni precedenti. Il bosco diventa più rado con ampi spazi soleggiati, seguendo l'erba battuta ci troviamo su un bel crinale esposto al sole. E mentre io comincio a gironzolare a caso in cerca di una traccia da seguire, superEvelina ritrova subito dell'erba pestata e ci fa scendere verso un serbatoio di acqua e quello che sembra essere un alto pannello coperto da una nylon blu.
Ritrovato il sentiero si scende dapprima su sterrato, poi su cementato e poi su asfaltato, siamo in Via Costa del Sol. Davanti a noi si apre il panorama verso Maser e passiamo davanti all'Azienda Agricola Costa del Sol di Lorenzo e Federica. Qui potete trovare salumi, olio dei colli asolani, pane cotto su forno a legna. Ne approfittiamo per acquistare una sopressa (tanto ormai siamo quasi all'auto).
Raggiungiamo la pianura e andiamo a destra, superiamo il ponte e poi subito a sinistra per raggiungere l'auto e tornare a casa. Se volete potete completare il giro con una vista alla Villa Barbaro a Maser.