- Km e Tempo di percorrenza: 6 km | 2 h
- Dislivello in mt (somma di tutte le salite): 68mt
- Difficoltà: Facile
- Punto di partenza: Parcheggio a lato della scuola dell'Infanzia di Ciano del Montello
- Descrizione breve: Tranquilla passeggiata sui sentieri delle Grave di Ciano e lungo lo Stradone del Bosco ai piedi del Montello. Potremo godere di stupendi panorami sulle montagne trevigiane scoprendo l'ambiente unico delle Grave. Torneremo poi per la strada bianca ai piedi del lato nord del Montello
- Passeggino/Carrozzina: Sì
Il percorso
Dopo alcuni giorni di pioggia oggi è tornato il sole e ci siamo ricordati di un itinerario suggeritoci da Laura e Roberto (due consiglieri comunali di Crocetta del Montello) tra le Grave di Ciano e lo Stradone del Bosco (la strada ai piedi del lato nord del Montello).
Partiamo dall'area festeggiamenti a lato della scuola dell'infanzia di Ciano del Montello. Tutti i bambini, anche Sebastian che ha quasi 8 anni, vorrebbero entrare per lanciarsi su scivolo, altalene ed altri giochi da esterno.
Andiamo a destra lungo Via Francesco Baracca passando accanto al campanile della Chiesa parrocchiale. I bimbi si divertono a giocare con l'ombra che il sole proietta davanti a loro: provano a seminarla, chiudono gli occhi e li riaprono per vedere se c'è ancora, saltano. Poi si arrabbiano perché è ancora lì ferma davanti a loro.
Dopo circa 300 metri imbocchiamo la stradina che scende sulla destra, e ci troviamo di fronte ad un esempio lampante della forza della natura: un albero è nato e cresciuto sopra una roccia, accostato ad una casa. Lo faccio osservare a Sebastian e Marco dicendogli: vedete? mai mollare!
Attraversiamo il ponte sul canale Castelviero e poco dopo oltrepassata una sbarra entriamo nell'area della Grave di Ciano.
Andiamo dritti lungo il sentiero, c'è un bel venticello che porta via il calore del sole. Poco più avanti Samuele nota gli "uovi del trattore"(balle di fieno) e lì indica ai fratelli maggiori. La domanda sorge spontanea: Mamma possiamo arrampicarci sopra? E' una domanda alla quale si può rispondere solo in un modo: SI.
Inizia quindi un bel po' di giochi di salti, arrampicate e simulazioni di assalto dei pirati.
Dopo essersi sfogati per un buon quarto d'ora è tempo di rimettere in moto le gambe. Seguiamo il sentiero principale senza deviare, Samuele decide di camminare un po' affascinato com'è dai mille colori presenti nei prati: bianco, giallo, viola, rosso, verde; vorrebbe prendere tutti i fiori.
Giunti ad un bivio andiamo diritti verso il ponticello su un corso d'acqua in secca, il torrente Nasson. Lo oltrepassiamo e davanti a noi oltre i rami un bellissimo panorama sulle Prealpi trevigiane, ma i bimbi sono attirati nuovamente dalle balle di fieno e si perdono nuovamente in giochi e corse.
Prendiamo il sentiero a sinistra (subito dopo il ponte) che costeggia il torrente Nasson, dall'altro lato sono stati piantumati dei giovani alberi. Il cammino prosegue e poco più in là un rivolo d'acqua scorre sul letto del canale e si ode subito un gran gracchiare di rane e il frinire delle cicale.
Raggiungiamo un altro ponticello in legno e più in là lo specchio d'acqua che riprende il torrente Nasson (fino a qui il suo corso è stato intubato ma ora può correre libero e felice). Gli camminiamo attorno, poi prendiamo la strada che sale verso il paese (a sinistra).
Superiamo la sbarra a andiamo diritti fino al ponte sul Canale Castelviero che non attraversiamo per proseguire avanti costeggiando il canale (che è alla nostra destra). Giungiamo in prossimità di un piccolo campo di frumento che sembra pronto per la trebbiatura.
Al successivo bivio saliamo sulla destra e allo STOP andiamo a sinistra (Località Zoppalon). Samuele reclama nuovamente il passeggino, probabilmente il sole gli da fastidio.
Questa stradina è immersa nel verde degli alberi e facciamo una breve pausa. Prendiamo la stradina che sale sulla destra e che sbuca tra le case in pietra. Poi attraversiamo la strada panoramica (Via L. Boschieri) per immeterci in Via Unione.
Ci troviamo in una via di paese con qualche auto che passa, pertanto prestiamo un po' di attenzione per alcuni brevi tratti privi di marciapiede. All'incrocio andiamo a destra (Via Fantin) e poi avanti tutta verso il bosco prendendo la strada subito a sinistra.
Camminiamo sul bordo strada (non c'è marciapiede) e sulla destra troviamo la "canora", una ciminiera che suscita la curiosità di Sebastian: cos'è? A cosa serviva? Perché non la usano più? Io ed Evelina siamo totalmente ignoranti e dopo qualche giorno Laura ci spiega che quella grande torre appparteneva ad una vecchia fornace di pietra in cotto.
E' tempo di rivedere il Montello e prendiamo lo stradone del bosco sulla sinistra. Ci riaccoglie un bel venticello e spazi ombreggiati, i bimbi giocano a rincorrere le farfalle e anche Samuele vuole nuovamente scendere dal passeggino per imitare i fratelli più grandi, ma becca una buca e fa un bel ruzzolone, sbucciandosi il ginocchio.
Il pianto di Samuele sovrasta il canto degli uccelli, credo lo abbiano sentito fino a Crocetta del Montello. A due anni e mezzo il disinfettante migliore è il bacino della mamma oltre a un po' di disinfettante. E infatti dopo il bacino e qualche coccola tra continuare a piangere e continuare a giocare sceglie la seconda ipotesi.
Lo stradone del bosco prosegue diritto senza intoppi, ogni tanto sulla sinistra si aprono dei bei scorci sulle Prealpi trevigiane e sull'area circostante. Il campanile rintocca mezzogiorno e Marco Albino ci chiama: "mamma, papà il campanile ha un buco al centro????". In effetti il campanile di Ciano ha questa particolarità, nel lato che da sul Montello non c'è l'orologio ma un buco.
Cammina e cammina i bimbi cominciano ad essere stanchi ma c'è l'asso nella manica per la parte finale di questa mattinata: proponiamo di raggiungere il parco giochi a lato della chiesa. Improvvisamente le batterie si ricaricano e le gambe ricominciano a funzionare, magia!!
Raggiungiamo la fontana all'incrocio con Via General Fiorone e poi andiamo a sinistra verso il paese. Poco prima della rotonda giriamo a sinistra e raggiungiamo la Chiesa e il parco giochi. Da lì attraversando la strada siamo nuovamente all'auto.